Il suo nome in arabo è al-Bahr al-Ahmar, gli antichi egizi lo chiamavamo il Grande Verde, oggi tutti lo conoscono come Mar Rosso.
Ma è stato il capitano Jacques Cousteau, grande esploratore di questi fondali, a regalare l’immagine più bella di questo mare definendolo “il corridoio delle meraviglie“.
Il Mar Rosso è uno degli ecosistemi con la più alta biodiversità al mondo, un luogo perfetto per le immersioni subacquee.
Nasce 25 milioni di anni fa quando, a seguito di sconvolgimenti tettonici, la placca africana iniziò a staccarsi da quella euroasiatica creando una frattura che fu invasa dalle acque dell’oceano indiano.
Un movimento di separazione che continua anche ai nostri giorni e che trasformerà questo bacino in un vero oceano, tra milioni di anni.
Il Mar Rosso ha caratteristiche uniche che hanno influito moltissimo sullo sviluppo della sua fauna e delle sue celebri barriere.
Innanzitutto lo scarso apporto di acqua dolce, dovuto sia all’assenza di fiumi che sfociano nel mare sia alla scarsità delle precipitazioni.
In secondo luogo l’intensa attività vulcanica presente nelle sue profondità.
Dalla fossa mediana che si apre sul fondo del Mar Rosso fuoriesce il magma proveniente dal mantello terrestre che, a contatto con l’acqua, la riscalda dal basso rendendo stabile ed uniforme la sua temperatura a tutte le profondità. Grazie a questo fenomeno in Mar Rosso non è presente il famoso termoclino e questo rende più omogenea la distribuzione dei nutrienti.
Infine, nel settore sud del Mar Rosso, i monsoni che soffiano da Sud-Est durante la stagione estiva, fanno sì che dall’Oceano Indiano entri una grande quantità di acqua ricca di plancton, nutrimento per coralli e molti altri animali marini.
La differenza di fondale tra il poco profondo Oceano Indiano e il Mar Rosso, crea una sorta di gradino che “intrappola” i nutrienti senza farli uscire.
Il  gioco delle correnti provvederà poi a distribuirli dando vita ad un ecosistema unico al mondo per varietà e colori.